 PREFAZIONE
Questa raccolta di poesie si snoda interamente intorno ad un nome,
il dolce
nome della donna amata.
Costantemente essa ricorre, come il tema di un
canone polifonico nell'infinita varietà della melodia; ma la vera figura
della donna non esce mai dalle brume che l'avvolgono, non assume mai
consistenza più reale di quella di una evanescente figura che si profila
con contorni sfumati sullo sfondo della poesia; il suo viso e la sua anima
restano inafferrabili e vaghi.
Ella è un simbolo, dunque; è l'aspirazione
segreta dell'autore, quella che egli cerca ansiosamente di ghermire
nell'ispirazione poetica; forse è la coscienza di una legge morale
nell'ebbrezza dei sensi, come è preconizzata dal Lawrence, e negata dalla
Bibbia: "Essi videro che erano nudi, e si ricoprirono di foglie e di
fronde".
Comunque, il motivo fondamentale del libro è la vana ricerca
dell'amore, e l'inevitabile insoddisfazione che ne consegue: motivo che, in
senso moderno, va considerato in un modo tutto soggettivo e interiore;
essendo l'arte fine a sé stessa, l'amore coincide con la verità; è questa
che il poeta cerca affannosamente, per l'unica via possibile, quella dei
sensi.
Ma quando gli pare di coglierla, nella foga dell'ispirazione, resta
pur sempre una sensazione del lettore corrisponda a quella del poeta, è
ardua, tortuosa fallace; d'onde l'eterna insoddisfazione del poeta per la
sua opera, e il dolore che è espresso nella sua poesia.
Lidia sfugge al poeta, e gli sfuggirà sempre; ma ciò non importa; come dice
egli stesso, "basta questo pulsare violento - del sangue in quest'ora
d'attesa - attesa è la vita - attesa infinita!...".saper rendere, per la via
del simbolo, questa sensazione di attesa eterna, di brama insoddisfatta, di
contenuto dolce, è appunto il compito della poesia.
VITTORIO ROSSI
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RITRATTO DI LIDIA
Copiosa nera lucida e fluente
la bella chioma le incorna il viso,
illuminato dallo sguardo ardente,
fiorito se alla bocca erra il sorriso;
Flessuoso e bello come il fiordaliso
il corpo incede in danza e dolcemente
l'alto seno molleggia ben diviso
come di maggio nel rezzo rosa aulente.
Giovani che l'amor già dispregiaste
e ridete del cor che da esso è leso,
se mai la donna mia per via incontraste
di amor sarebbe il cor subito preso;
chè questo cor già sa che dalle caste
sue belle forme or veglia e piange accesso.
LE ROSE STANNO A SOGNARE
Nel sole le rose stanno a sognare:
le rosse l'amore,
le bianche il volare
leggero di alucce di seta;
e la brezza venendo dal mare
d'azzurro d'azzurro
il calice colma; e il sussurro
d'un'elitra in volo più dolce
fa il sogno delle rose in boccio.
O cogliere il sogno gentile del petalo chiuso!!
Forse l'amaro che aggruma nel fondo ogni canto
non mi ucciderebbe come ora!..
LIDIA CRUDELE
Le viscere mi hai prese e le hai sbranate
come cagna famelica
che taglia e azzanna e strazia
a mai non sazia
la voglia matta che di dentro addenta
e sbatte e strappa ed unghia
e la fame spenta
non è che con la morte!.
E ancora e ancora,
dopo la morte, ancor si rinnovella
in lugubri lamenti
in ombre strane
tra le tenebre fosche e lutulenti.
Tu la vita non sei che rinnovella
e gemma e cuore ed ala;
tu la morte non sei che dona pace!
Ma la Rapace
che la presa non molla
onde il dolore,
che pasce e non satolla,
gioia t'è, e luce all'adorante cuore!!!
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